E' l’hydrangea più conosciuta. L’altezza
media è di 1,50 – 2,00 metri, ma molte cultivar possono
agevolmente superarla. Considerato il gran numero di varietà e
cultivar, tratteremo brevemente soltanto i caratteri generali della
specie.
Cresce vigorosa in posizioni di mezz’ombra, ma si adatta bene anche in
situazioni un po’ più soleggiate (è comunque sempre meglio
evitare le ore in cui il sole è più aggressivo, soprattutto per
evitare un precoce invecchiamento dei fiori). Le infiorescenze sono corimbi
piuttosto grandi, di forma globosa (mophead) con un gran numero di fiori fertili,
oppure di aspetto simile ad un merletto, di forma piatta (lacecap) con fiori
sterili esterni e fertili centrali.
I colori dei fiori variano dal bianco al rosa,rosso,blu nelle più diverse
tonalità. Nessun fiore come l’ortensia è sensibile al terreno,
alla sua reazione chimica ed agli elementi in esso disciolti. In suoli acidi
otterremo tonalità variabili di blu, in suoli neutri o alcalini i colori
vireranno al rosa più o meno intenso. I fiori bianchi resteranno tali,
assumendo soltanto delicate sfumature. Il fogliame, di un bel verde brillante
più o meno scuro, in autunno si tinge di meravigliose tonalità di
giallo e/o rosso. Il margine della foglia è seghettato o dentato. Le
prime piante di Hydrangea macrophylla giunsero in Europa intorno al 1880.
Da segnalare:
- L’Hydrangea macrophylla fiorisce sui getti dell’anno precedente,
quindi non dovrà essere potata in maniera drastica, ma soltanto ripulita
e accorciata su quei rami che hanno già fiorito. E’ consigliabile
eseguire questa operazione, verso la fine dell’inverno, quando saremo
abbastanza certi di non incorrere in eventi temibili come le gelate tardive.
Si procede accorciando il ramo che ha fiorito, fino alla prima o seconda coppia
di gemme. Verranno eliminati anche i rametti poco vigorosi e sottili e, ogni
3 – 4 anni, si recideranno alla base, i grossi e vecchi rami. Interventi
di potatura più decisi si effettuano per contenere lo sviluppo della
pianta, o per eliminare i danni da freddo, dopo una gelata tardiva.
- L’esposizione a mezz’ombra è senza
dubbio la migliore. Si intende, in sostanza, di proteggere la pianta
dal sole delle ore più calde. L’ortensia necessita certamente
di consistenti quantità di acqua, ma attenzione agli eccessi
poiché spesso recano danni più gravi di momentanee
carenze.
- Nel caso in cui l’ortensia venga coltivata
in un terreno non acido, si può verificare il manifestarsi
della clorosi ferrica , cioè il caratteristico ingiallimento
del fogliame, al quale si può facilmente porre rimedio con
la somministrazione di sali di ferro prontamente assorbibili (sequestrene)
dalla pianta e con l’apporto di sostanze acidificanti (torba,
ago di pino,foglia di faggio ecc.).